Oggi l’avvento di tecnologie sempre più rivoluzionarie sta avendo un effetto anche sul modo in cui comunichiamo, anche su come lo facciamo con noi stessi.
Passiamo sempre più tempo con tastiere e schermi touch, motivo per il quale stiamo dimenticando come scrivere a mano e, in questo senso, un diario sembra via via uno strumento obsoleto. Se non fosse per il boom di blog e vlog. Ma sono la stessa cosa?
I diari del XXI secolo
La domanda non deve sembrare oziosa. Se la nascita dei blog e, da qualche anno, dei blog via video (i “vlog”) nasce dalla stessa esigenza di sfogarsi e confessarsi, nel corso delle stagioni è diventato evidente che questi nuovi strumenti di comunicazione hanno in comune coi diari cartacei solo l’attenzione data alle vicende vissute dal loro autore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, poi, blog e vlog hanno perduto la loro natura originale di diario online per trasformarsi in piccole testate editoriali, che come una trasmissione o una rivista periodica si occupano di argomenti diversi e addirittura fanno attività di recensione (dai videogiochi ai prodotti di make-up, la lista è lunghissima e altrettanto gli esempi famosi).
Forse è proprio per questo motivo che sono nate in parallelo app o soluzioni software per i più tecnologici che però vogliono comunque tenere un diario: questi programmi hanno spesso una password per evitare lettori indesiderati e possono essere installati e curati dal dispositivo che si porta con sé più spesso, dallo smartphone al computer portatile.
Da Day One, che probabilmente è il più noto di questi prodotti, a Friday, c’è davvero un gran numero di applicativi per tenere un diario senza per forza atteggiarsi a influencer!